Firma!! – Roma, San Lorenzo: fermiamo la speculazione sulle ex Fonderie Bastianelli. Trasformiamole in un bene comune

Lo scorso 24 aprile, un collettivo di studenti e precari ha occupato le ex fonderie Bastianelli a Via dei Sabelli nel cuore del quartiere di San Lorenzo a Roma.

In questo stabile di archeologia industriale attivo fin dai primi del Novecento, sono stati prodotti importanti monumenti della capitale nonché la gran parte dei chiusini stradali della città.

Già a dicembre del 2012 fu scritto un appello per la salvaguardia delle Ex Fonderie Bastianelli firmato da quasi 800 fra architetti e tecnici che potete trovare sul sito .

Oggi la proprietà intende compiere l’ennesima speculazione edilizia in un quartiere già martoriato da anni di politiche urbanistiche e sociali scellerate e nonostante il fatto che l’intera area sia stata inserita all’interno della “Carta della Qualità”, parte integrante dello stesso Piano Regolatore.

Il progetto prevede infatti la demolizione dell’attuale struttura storica e la costruzione al suo posto di un palazzone di 4 piani con 54 mini appartamenti e tre piani interrati per parcheggi. Tutto ciò nel pieno di una falda acquifera che ha già provocato grossi problemi nell’adiacente via de Reti.

I comitati di quartiere che si battono contro questo progetto da almeno due anni, tramite un lavoro lungo e uno studio approfondito delle carte e degli atti progettuali, hanno ricostruito la storia e la memoria di questo luogo e sono riusciti, con la Soprintendenza, a bloccare per il momento questo scempio, ma un nuovo progetto di ristrutturazione è già in agguato.

Adesso l’occupazione del progetto Communia, vuole bloccare la speculazione in atto ma anche sperimentare e autogestire servizi pubblici di cui le Istituzioni non si fanno carico.

Vogliono rispondere e resistere alla crisi economica con progetti autogestiti di “mutuo soccorso” di cui i cittadini del quartiere sentono la necessità: da una scuola popolare ad una ludoteca per bambini, dall’aula studio alla fotocopisteria sociale per studenti universitari, da uno sportello legale per vertenze sul lavoro a progetti di sport popolare ecc.

Con questa lettera noi firmatari esprimiamo solidarietà agli occupanti, e invitiamo cittadini e istituzioni a bloccare questa ulteriore speculazione a San Lorenzo, preservando la storicità della costruzione e armonizzando la riqualificazione dello stabile con i diritti di chi vive il quartiere, la cui storia è un bene comune di tutta la città.

Cinquecento anni fa, durante le rivolte contadine contro i Principi, il predicatore eretico Thomas Muntzer gridava: “Omnia sunt Communia”: tutte le cose sono comuni. Oggi in un mondo diviso tra l’1% della popolazione che accumula enormi ricchezze e il restante 99% che si spartisce la povertà, in un’epoca non troppo diversa da quella di Muntzer, crediamo sia importante ripartire di nuovo da qui.

I primi firmatari: Simone Cristicchi, Paolo Berdini, Piero Bevilacqua, Wu Ming, Daniele Biacchessi (caporedattore Radio24 e autore teatrale), The Gang, Valerio Mastandrea, Il muro del canto,  Johnny Palomba, Marco Bersani, Elio Germano, Assalti Frontali, Pino Cacucci, Banda Bassotti, Nuovo Cinema Palazzo, Tom Karumathy, Colle der Fomento, Claudio Santamaria, Lucio Pellegrini …

Roma, San Lorenzo: fermiamo la speculazione sulle ex Fonderie Bastianelli. Trasformiamole in un bene comune.

Lo scorso 24 aprile, un collettivo di studenti e precari ha occupato le ex fonderie Bastianelli a Via dei Sabelli nel cuore del quartiere di San Lorenzo a Roma.

In questo stabile di archeologia industriale attivo fin dai primi del Novecento, sono stati prodotti importanti monumenti della capitale nonché la gran parte dei chiusini stradali della città.

Già a dicembre del 2012 fu scritto un appello per la salvaguardia delle Ex Fonderie Bastianelli firmato da quasi 800 fra architetti e tecnici che potete trovare sul sito http://www.architettiroma.it/notizie/14823.aspx

Oggi la proprietà intende compiere l’ennesima speculazione edilizia in un quartiere già martoriato da anni di politiche urbanistiche e sociali scellerate e nonostante il fatto che l'intera area sia stata inserita all'interno della "Carta della Qualità", parte integrante dello stesso Piano Regolatore.

Il progetto prevede infatti la demolizione dell’attuale struttura storica e la costruzione al suo posto di un palazzone di 4 piani con 54 mini appartamenti e tre piani interrati per parcheggi. Tutto ciò nel pieno di una falda acquifera che ha già provocato grossi problemi nell’adiacente via de Reti.

I comitati di quartiere che si battono contro questo progetto da almeno due anni, tramite un lavoro lungo e uno studio approfondito delle carte e degli atti progettuali, hanno ricostruito la storia e la memoria di questo luogo e sono riusciti, con la Soprintendenza, a bloccare per il momento questo scempio, ma un nuovo progetto di ristrutturazione è già in agguato.

Adesso l’occupazione del progetto Communia, vuole bloccare la speculazione in atto ma anche sperimentare e autogestire servizi pubblici di cui le Istituzioni non si fanno carico.

Vogliono rispondere e resistere alla crisi economica con progetti autogestiti di “mutuo soccorso” di cui i cittadini del quartiere sentono la necessità: da una scuola popolare ad una ludoteca per bambini, dall’aula studio alla fotocopisteria sociale per studenti universitari, da uno sportello legale per vertenze sul lavoro a progetti di sport popolare ecc.

Con questa lettera noi firmatari esprimiamo solidarietà agli occupanti, e invitiamo cittadini e istituzioni a bloccare questa ulteriore speculazione a San Lorenzo, preservando la storicità della costruzione e armonizzando la riqualificazione dello stabile con i diritti di chi vive il quartiere, la cui storia è un bene comune di tutta la città.

Cinquecento anni fa, durante le rivolte contadine contro i Principi, il predicatore eretico Thomas Muntzer gridava: “Omnia sunt Communia”: tutte le cose sono comuni. Oggi in un mondo diviso tra l’1% della popolazione che accumula enormi ricchezze e il restante 99% che si spartisce la povertà, in un’epoca non troppo diversa da quella di Muntzer, crediamo sia importante ripartire di nuovo da qui.

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5 pensieri su “Firma!! – Roma, San Lorenzo: fermiamo la speculazione sulle ex Fonderie Bastianelli. Trasformiamole in un bene comune

  1. Tiziano

    Conosco personalmente alcune delle persone che stanno svolgendo questa occupazione.Ho avuto modo di constatare la totale mancanza di lucro di tale azione e anzi il beneficio che apporta ad un quartiere estremamente vitale come San Lorenzo totalmente estraneo e anzi combattivamente battagliero contro abusi edilizi e speculazioni.Un luogo e laboratorio di socialità e scambio intergenerazionale è da preferirsi ad un ulteriore palazzone frutto del fenomeno del cemento che indonda le nostre città ben conosciuto e mai contrastato dalle istituzioni economicamente colluse con esso .
    Laddove si richieda un piccolo sforzo in termini di partecipazione popolare, si partecipi!

    Replica
  2. Andrea Maggi

    Chi riapre spazi abbandonati, vi crea cultura informazione e servizi utili, li mette a disposizione della collettività, andrebbe insignito del titolo di “Cavaliere per il sociale”.
    Un’azione utile che recupera e crea ricchezza sociale, senza lucro e danni per l’ambiente e che mette a disposizione gratuitamente preziose occasioni di confronto e socialità.
    Grazie!

    Replica
  3. Giorgia Capitani

    Imporatntissimo firmare!
    Per scardinare i soliti meccanismi legati alla speculazione che Roma conosce fin troppo bene è necessario che a decidere siano nuove aggregazioni sociali in grado di mettere in campo competenze ,saperi ,lavoro collettivo,condivisione.

    Replica
  4. “Omnia sunt Communia”: tutte le cose sono comuni.
    Lo gridiamo in giro per l’Europa da almeno 500 anni,
    lo gridavo da ragazzo a San Lorenzo.
    Non è che posso smettere ora che sono vecchio.
    Certo che le vie della politica e dell’edilizia a Roma sono imperscrutabili.
    E spesso camminano a braccetto.
    54 mini appartamenti e tre piani interrati per parcheggi.
    Fantastico.

    Replica
  5. vanda morbilli

    Figlia di Giuseppe Morbilli ragioniere e magazziniere storico per più di trenta anni alle fonderie che io ho frequentato da bambina e di cui ho un bellissimo ricordo e soprattutto del Commendator Bastianelli e della sua famiglia, per la signorilità della persona e la gestione della fonderia che in quegli anni è stata il fiore all’occhiello dell’industria romana (vedi copri tombini e lampioni in ghisa, bellissimi, che ancora si possono ammirare per Roma) E’ giusto salvaguardarla dalla speculazione.

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