No Mous: una prima vittoria.

di Officina Rebelde Castell’Umberto (Me)
08 febbraio 13

Il 5 febbraio la giunta regionale siciliana ha dato mandato all'assessore al Territorio, Mariella Lo Bello, di ''avviare la revoca delle autorizzazioni'' concesse nel giugno 2011 per la realizzazione del Muos di Niscemi, sistema radar della Marina militare Usa. Muos, ricordiamo, è un acronimo che sta per Mobile User Object System, un sistema di comunicazione militare ad altissima frequenza, composto da 3 trasmettitori parabolici basculanti ad altissima frequenza e 2 antenne elicoidali UHF, per un totale di circa 2059 mq di cementificazione. Sistema che gli Usa (non la Nato) vorrebbero installare all'interno della riserva naturale della Sughereta di Niscemi, a pochi metri dal centro abitato. Lo scorso 11 gennaio l’Ars aveva sospeso le autorizzazioni per la ''mancanza di indagini circa le interferenze alla navigazione aerea e l'assenza di studi sui danni alla salute'', ma nonostante questo la Marina statunitense ha proseguito i lavori all’interno della base. Situazione documentata dai comitati No Muos, che da quasi due mesi vivono in presidio permanente lungo le strade che portano alla base, impedendo il passaggio agli automezzi necessari per la costruzione del mega radar. Dopo giornate intense, con diversi tentativi di sgombero dei presidi da parte delle forze dell’ordine, identificazioni, denunce  e fogli di via volti a colpire i militanti No Muos, si è giunti al 5 febbraio con l’audizione congiunta delle Commissioni Legislative ARS IV (Ambiente e Territorio) e VI (Servizi Sociali e Sanitari). All’audizione hanno partecipato anche alcuni attivisti dei Comitati e i professori Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu, gli esperti nominati dal Comune di Niscemi per analizzare i rischi derivati dalla costruzione del Muos. La seduta si è conclusa con i presidenti delle due commissioni che hanno sconfessato il "lavoro" approssimativo e discutibile svolto negli anni passati, che ha permesso sia le autorizzazioni per la costruzione del MUOS, sia la permanenza delle antenne già esistenti nella base NRTF-8. Finalmente viene data ragione alle molte proteste dei cittadini e agli attivisti che da anni combattono contro la militarizzazione del territorio siciliano, in osservanza all’articolo 11 della Costituzione Italiana. Adesso si attende l’adempimento di tutti gli atti amministrativi che blocchino il cantiere in maniera definitiva.

Nonostante la soddisfazione per il risultato raggiunto, memori di quanto accaduto fino adesso e delle dichiarazioni del ministro Cancellieri che ha definito il Muos «sito di interesse strategico», i Comitati No Muos, non sono disposti ad abbassare la guardia, a smontare le tende dei presidi ed a tornarsene a casa. Così infatti si legge nel comunicato del Coordinamento regionale dei Comitati No Muos «L’azione concreta degli attivisti, dei cittadini, è quindi ancora ora l’unica reale azione di opposizione al Muos, rimanendo le istituzioni ad un livello di dichiarazioni d’intenti finora priva di ogni incidenza pratica. Non è un caso che fino ad oggi i comitati No MUOS e gli attivisti del presidio permanente siano stati costretti ad usare i loro corpi per fermare camion e operai diretti alla base MUOS. Ribadiamo ancora una volta che la nostra lotta non si esaurisce con lo smantellamento del MUOS, ma continuerà fino alla completa dismissione delle 46 antenne NRTF funzionanti all'interno della sughereta di Niscemi, già da troppo tempo causa di malattie e malessere per gli abitanti delle zone circostanti». Il comunicato si chiude lanciando la data della manifestazione nazionale prevista a Niscemi per il 30 marzo.

Officina Rebelde Castell’Umberto (Me)

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