14 Novembre: Toma la huelga!

di Juventud Sin Futuro
13 novembre 12

Pubblichiamo la traduzione dell'appello di Juventud Sin Futuro per la partecipazione allo sciopero generale del 14 Novembre. Come possiamo vedere la situazione in Spagna è molto più effervescente che in Italia, vogliamo comunque costruire un 14 Novembre all'altezza dell'attacco che stiamo subendo.

Rivolta il Debito sarà infatti presente in diverse mobilitazioni in varie città italiane, in particolare saremo a:

Bari: 14N Palazzo-Ateneo/Atrio della Magnolia alle ore 9.30

Bologna: Largo Castagnoli alle 9.00

Milano: concentramento in Cairoli ore 9:30

Roma: Corteo da Piazzale Aldo Moro h. 9:30

Verona: Piazza Isolo ore 9.00

Appello di Juventud Sin Futuro

Il 14 Novembre è gia una data che preoccupa il regime, è il giorno in cui molti dei sindacati dei Paesi dove più di tutti si sta soffrendo la dittatura del debito imposta dalla Trojca hanno convocato uno sciopero generale ( come purtroppo sappiamo in Italia la CGIL si è limitata a un insufficiente sciopero di 4 ore)

In Spagna dopo che il governo per mesi ha imposto dei tagli ben ali di sopra delle nostre possibilità tutti coloro che nei mesi scorsi hanno riempito le strade, ed anche quelli che ancora non l'hanno fatto, hanno un nuovo appuntamento nelle piazze. E questa volta non sarà un semplice sciopero contro la riforma del lavoro o delle pensioni, il 14 Novembre è una giornata in cui si darà un cartellino rosso alla totalità delle politiche di austerità che sta subendo la maggiorparte della popolazione di questo Paese, e la stessa cosa avverrà in Grecia e Portogallo. In questo senso questo sciopero è un'occasione unica per imprimere una svolta all'attuale contesto politico.

Negli ultimi mesi il governo ha applicato una serie di misure che vanno tutte nella stessa direzione, far pagare la crisi a chi non l'ha provocata, ai cittadini e alle popolazioni. Per questo non c'è alternativa all'interno dell'attuale contesto neoliberista, il regime e il so modello di sviluppo stanno soffocando.

E ogni giorno che passa, ogni euro che viene regalato alle banche, ogni famiglia sfrattata e ogni ora di straordinario da pagare alla polizia per mantenere il popolo lontano da un parlamento ormai completamente recintato non hanno altro effetto se non quello di coprire di terra un sistema gia moribondo.

Le proteste dell'estate, che hanno riscaldato un autunno che è gia tinto di rosso vivo, hanno rafforzato l'affermazione precedente. Così di fronte a questo sciopero non possiamo «limitarci» a paralizzare la produzione e riempire le strade, dobbiamo essere ambiziosi, dobbiamo avanzare vesro lo sciopero del 99%, superando il discorso sindacale e segnalando chiaramente l'aspetto sistemico di questa crisi.

Il fatto che questo sia il primo sciopero generale internazionale all'interno dell'Europa rafforza ancora di più questo assunto. Per la prima volta le popoalazioni del sud dell'Europa, quelle che più hanno sofferto a causa delle politiche di austerità si uniscono per reclamare quello che ci appartiene.

Non ci sarà crescita, non ci sarà nessuna uscita dalla crisi se i Paesi continueranno ad essere costretti a pagare un debito illegittimo che annichilisce le speranze dei cittadini. In un momento in cui le sovranità nazionali hanno sempre meno peso e in cui i diritti dei cittadini vengono sacrificati in nome dell'onnipotente mercato del debito, la risposta di fronte all'attacco delle politiche neoliberste è solo in chiave internazionale.

Dal punto di vista di Juventud Sin Futuro assumiamo il ruolo che questa giornata prevede per i giovani. Sicuramente abbiamo i nostri motivi per scendere in piazza. Di fronte al discorso del governo, che riduce la nostra generazione a un costto per lo Stato, noi vogliamo mestrare a tutti la realtà di una gioventù condannata ma allo stesso tempo combattiva. Vogliamo fare una proposta a tutta la gioventù, a tutti i giovani che non trovano lavoro, che hanno un lavoro precario, che sognano di guadagnare 1000€ e a quelli che aspirano un giorno ad avere un contratto regolare. Li invitiamo ad andare allo sciopero ma anche a denunciare senza paura la propria condizione () e a creare con noi uno spazio di lotta della gioventù precaria.

Invitiamo anche gli studenti a unirsi alla nostra lotta. Non tolleriamo che il denaro sottratto alla formazione venga dirottato nella casse della banca Bankia, ci rifiutiamo di pagare i suoi debiti con le nostra tasse universitarie, rivendichiamo le università come luoghi di conoscenza, critica e lotta.

Questa è la nostra Trojka: disoccupazione, precarietà, emigrazione. Questa generazione precaria assume il ruolo che le compete come motore della società futura. Diciamo alla gioventù di mostrarsi ribelle e non sottomessa alle loro politiche e alla loro crisi.

Il 14 Novembre partecipa allo sciopero! Non lavorare! Non andare a scuola o all'università! Non consumare!

Riprendiamoci lo sciopero!

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